503 presídeme della Repubblica francese coi suoi ministri. Ad ogni modo, 1’ autore si accontenterebbe di ottenere per gli eredi Thierry, anche una semplice transazione. Il fatto è il seguente: Giovanni Thierry, negoziante francese, ereditava, per testamento, scritto dal notajo Santomida a Corfú, da Atanasio Tipaldi nel 1636 tutta la sua sostanza ; e cioè ottocentomila scudi di Venezia, depositati a quella Zecca, più cinquantamila Luigi d’ oro depositati all’ Hotel de Ville a Parigi, alcune case ed oggetti mobili, e tre vascelli mercantili. L’autore dimostra con documenti dei Provveditori della Zecca, che da essa si riconosceva depositante il detto Thierry, e che per conseguenza il suo credito era indiscutibile. Il Thierry, morto a Venezia nel 1675, lasciava la sua sostanza ai Thierry di Sciampagna tìgli del proprio padre ; copia del testamento collazionata fu comunicata dal sig. Mora nobile veneziano ed esecutore testamentario, al re Luigi decimoquarto. L’autore osserva,che il governo veneto non aveva mai negata 1’ esistenza di questa successione ; e che ad ogni dimanda che gli veniva fatta sia dall’ Ambasciatore francese,