236 postosi alla testa dei suoi e di alcune genti del paese, si condusse verso Ampezzo, dove trovò uu cinquecento uomini armati che militavano per Engelmaro ; ma questi al-1’ avvicinarsi del Savorgnano anziché opporre resistenza, stracciarono le straniere insegne, e fraternamente si unirono ai restanti cado-rini, avviandosi tosto a porre l’assedio al castello di Botestagno. Occupate le circostanti gole, contemporaneamente appresero che numerose schiere di Tedeschi sotto le insegne imperiali, e del conte di Gorizia, del vescovo di Frisinga e del ricordato Engelmaro volevano entrare in Cadore, ma tutti sotto la direzione di Federico Savorgnano, si opposero energicamente all’ invasione dei barbari, che furono costretti a salvarsi con una fuga pricipitosa, avendo molti di essi trovata fra quelle rocce la morte (codice del 1577. Fatti di alcuni Sarvognaui) Questo combattimento viene raccontato dal Ciani come avvenuto nel 1347 ; quindi non so se si possa supporre, che sieno effettivamente avvenuti ambedue i combattimenti, quello cioè del 1328 e quello del 1347, perchè tutti e due si trovano in diverso luogo distintamente ricordati. E certo però che quello avvenuto nel 1328 è ripor-