229 bruciato colla sua nave nel sito del combattimento. Anche il Malipiero, negli Annali Veneti pubblicati dall’ Archivio storico Italiano di Firenze, concorda col Sanudo e parla con gran vantaggio del valore di Albano d’Armer, il quale sperando che il capitanio le seguisse, andò animosamente ad investire con la sua una delle grosse navi dei Turchi, ma appiccatosi il fuoco ad ambedue, mentre con un nobile in gondola, cercava rifugiarsi presso 1’ armata veneziana, veniva preso e ucciso. Ma erano arrivati quei difficili tempi nei quali la debolezza dei successori di Carlo Magno, avea condotto alla dissoluzione la costui opera; succedettersi quindi quei re dell’ epoca feudale dalla deposizione di Carlo il Grosso con Guido e Berengario duca del Friuli fino a Berengario JI marchese d’Ivrea e al costui figlio Adalberto. Nel 951 il regno d’Italia passò nelle mani di Ottone I. re di Germania, coronato imperatore nel 962. Durante quell' epoca fortunosa, special-mente dei re d’Italia, pare che i popoli non vedendosi abbastanza tutelati dai loro signori, pensassero a difendersi. Cosi credesi che anche i Cadorini per respingere le invasioni