e la costituzione restò intatta. Giorgio Pisani fu tratto al castello di Verona. Cristoforo Busa suo segretario, venne arrestato, Pier Alvise Diedo relegato a Bergamo, Mattio Bandolo confinato nelle sue terre, Carlo Contarini deportato a Cattaro. Questa energica repressione degli inquisitori, impose silenzio ai malcotenti, ma non tolse la causa delle discordie, e dei malumori nel ceto patrizio. I patrizi poveri vivevano perpetuamente, invidiando i nobili ricchi. Questi soli venivano scelti alle primarie cariche, e il potere supremo era risi retto a poche famiglie ; perciò dicevasi allora che le cariche erano date alle case, non alle teste. Quantunque io non voglia discutere il movente che spingeva il Contarini, il Pisani e i loro compagni a chiedere mutamenti, egli è però per me indiscutibile, che una riforma conveniva a quel momento storico, ed era necessaria. Un patrizio, appena avvenuta la caduta della Repubblica, pur deplorandola, scriveva ad un inglese Palmer, che durante quel governo, una barriera insuperabile teneva ad enorme distanza la nazione dal governo. La potenza degli inquisitori e lo spavento che incutevano erano enormi. Quel tribunale colpiva come