Corte uella terra d’ Asolo, finché rifugiatasi a Venezia durante la guerra della lega di Cambray, quivi finiva i suoi giorni nel 1510. Non ripeterò le vicende di Biauca Cappello, la fuggiasca con Pietro Bouaventuri, ambidue capitalmente banditi, poi divenuta essa prima amica, poi moglie di Francesco Medici e con eccessiva indulgenza, dichiarata vera e par-ticolar figlia della Repubblica. Infine qui registriamo i nomi di Polissena Condulmer sorella di Eugenio IV e madre di Paolo II Barbo, Vittoria Torniello moglie a Marco Ottoboni, madre di Pietro Vito Ottoboni Alessandro Vili, n finalmente Vittoria Bar-barigo madre di Clemente XIII Rezzonico. Ed ora in campo diverso volgeremo il pensiero e raccoglieremo memorie di altre donne, che ci tramandarono la tradizione e la storia. Non voglio ommettere di accennare a quella vecchietta, che come tramanda la leggenda ai tempi di Pipino, restata sola a Malamocco, poi che gli abitanti si erano rifugiati a Rialto, consigliò ai francesi di formare un ponte da Malamocco a Rialto, sul quale coi loro cavalli avendo tentato il passaggio, vennero dai Veneziani sconfitti. Debbo forse ricordare quella Giustina