doge la pace o la guerra entro 12 ore, il ritiro della Truppa dalla Terraferma, il disarmo dei paesani, proponendo la mediazione della Francia, già offerta al Pesaro, per la pacificazione della terraferma. La Repubblica risponde con umilianti tergiversazioni, finché lo sdegno popolare, provocato dai soprusi dei francesi, scoppia in Verona ai 19 aprile, e succedono quelle stragi rese famose sotte il nome di Pasque veronesi che si prolungarono fino al giorno 25. Sigillarono col loro sangue l’affetto pella Repubblica, Verità, Emili, Malenza, fucilati dai Francesi. Frattanto le autorità venete abbandonarono Verona, Vicenza, Padova, dove venivano elette municipalità provvisorie. Il 20 aprile tuona per 1’ ultima volta il cannone veneto. Laugier comandante il Liberatore il' Italia, forza il passaggio del porto di S. Andrea di Lido. Le leggi della Repubblica vietavano l’ingresso in laguna di qualsiasi legno straniero armato in guerra. La legge era stata rimessa in vigore dal Senato il 7 luglio 1790, sopra rapporto di Giacomo Nani, allora Provveditore delle lagune e lidi. Domenico Pizzamauo, comandante del forte di S. Andrea, fa il suo dovere, respinge colla forza la prepotenza del