alla veneziana Repubblica. Sigismondo eletto imperatore di Germania chiese intanto ai Veneti di passare per le loro terre affine di andare a prendersi la solita corona a Roma, ma i veneti negarono questo passaggio (1411). A tale ripulsa gli imperiali irruppero in Friuli in numero di undici mila guidati da Pippo Spano. Anche il nuovo patriarca Lodovico di Teck, aggiunse le sue minaccie ai veneti ma questi fecero buona guerra e contro di lui e contro Sigismondo e il loro generale Filippo Arselli sottomise il Friuli (1418-1420). Caduto il patriarcato aquileiese la comunità cadorina scioltasi dal vincolo del giuramento, che la teneva obbligata a quel dominio, si pronunziava unanimemente per la aggregazione a Venezia e manifestava questo suo desiderio colle note parole Eamus ad bonos veneto». I due castelli di Pieve e Botestagno stavano per altro ancora in mano dei patriarcali ; il primo guardato da Erasmo di Frisacco fu preso a viva forza nel 1421 dai veneti, il secondo fu acquistato coll’ esborso di cinque o sette mila ducati pagati al castellano. A guardia del castello di Pieve posero i Veneziani Manfredi di Collabo e del secondo Andrea da Cesena.