cratica, all’incontro delle Costituzioni greche eh’ erano tutte democratiche. Perciò il Senato Romano, specialmente dopo la cacciata dei re, accentrava in sè ogni potere, ad onta che le elezioni dei Consoli, capi del governo, avvenissero annualmente. Quindi la lotta aperta fra gli ottimati e la plebe, colla secessione di quest’ ultima, e la creazione dei tribuni, fino a che venne riconosciuto il diritto legislativo anche alla plebe nei comizii tributi, accordandosi ad essa un po’ alla volta anche le cariche più cospicue, quali eiano oltre al tribunato ed all’ edilità (di cui era venuta in possesso), la censura, la questura, la Pretura, e infine il Consolato. Pareggiati i plebei ai patrizii nei diritti politici, ebbe così fine la secolare lotta fra i due ordini, ma restarono però sempre nelle stesse funzioni i sistemi elettivi dei Comizii, e la temporaneità brevissima degli incarichi. Da Roma ai Comuni italiani, a vero dire, non è breve il passo, ma vi si può trovare il nesso, quando si voglia considerare il Comune, come una esplicazione nuova del Municipio romano. Per futti, ne accennerò due Firenze e Venezia. La prima puossi dire la