251 mini d’ arme e della fanteria, tutti inanimava colla voce, dichiarando non voler vivere che vincitore. Mosse quindi contro il nemico e superato il monte, mise gli imperiali in completa rotta. Combatterono gli alemanni con ardore, ma non fu loro concesso quartiere, p, meno pochi fuggiti, restarono tutti tagliati a pezzi, compreso il loro comandante Si-strauss. Giacquero cosi estinti sul campo circa due mila nemici. Grande erano l’aspettativa e la trepidazione in Venezia per 1’ esito di questa battaglia, e già s’innalzavano preci per tutte le chiese per il suo esito felice. Quindi infinita la gioia per 1’ ottenuta vittoria che veniva col mezzo degli ambasciatori a tutte le principali Corti annunziata. L’ Alviano nello stesso tempo che partecipava aver con gran onore dello Stato ammazzato i nemici, elogiava i seguenti nomi chi qui mi piace riportare : Pietro Gritti, Giovanni Brandolini, Giacomo Secco, Renier dalla Sassetta, Piero dpi Monte, Lattanzio da Bergamo, Pandolfo e Carlo Malatesta. Bella e gloriosa fu quella giornata uou pel solo nome veneto, ma per l’Italia tutta, che a quel combattimento a-veva parecchi dei suoi figli a diverse provili-