i<; Pietro Delfino, altra di Giorgio Delfino, altra di Antonio Donà, che è la cosi detta Veniera, altra attribuita a Daniel Barbaro, altra a Gasparo Zancaruolo, altra di Matteo Corato e una cronaca Bembo. Il 500 registra una cronaca di Agostino degli Agostini, una Barbo della famiglia Barbo, una cronaca Veniera che è la precedente, ma protratta fino al 1555, altra cronaca Bembo continuazione della precedente, una cronaca. Albertenga, la cronaca Veneziana di Stefano Magno, di Girolamo Savina ed altre che per brevità tralascio, senza però non ricordare la genealogia delle famiglie patrizie di Marco Barbaro, ed altre numerose cronache sull’o-rigine delle famiglie cittadinesche. Tomaso Diplovataccio nato a Corfù nel 1408, dimorò temporaneamente a Venezia, e mori nel 1541 a Pesaro. Lasciò importantissimo per la storia veneziana, il Tractatus de Veneta Urbis liberiate ecc. riportante i più antichi documenti e trattati fra i Veneziani e gli Imperatori, lettere e bolle pontificie, convenzioni diverse, lettere ducali ecc. Enrico Besta illustrò con molta dottrina la vita e le opere del Diplovataccio. — Marin Sanudo il giovane è il cronista principe che spazia, dalla