269 cessari alla difesa; c’erano molti grossi mortai da bomba, sei cannoni lunghi di bronzo, e altri sei di ferro tutti montati sui loro carri fortissimi di rovere con ricche armature di ferro. I cannoni al primo avviso (lell’approssimarsi dei francesi, furono nascosti sotto terra, per poi ne) Febbraio 179S presentarli agli austriaci che se li trascinarono a Ceneda. Tali cose non sembre rebbero vere se non pensassimo alla tristizia e all’ accasciamento morale di quei giorni. Il fatto è che la rovina del castello cominciò prima della occupazione francese, e che destinato a deposito di polveri, da quel momento ebbero origine lo spoglio e la dilapidazione di tutto. In parte forse il popolo imbevuto dall’ idea che i castelli fossero ¡strumenti di tirannide, mentre invece, in particolare quello di Pieve era stato sempre il propugnacolo della libertà del paese, in parte spinto dall’avidità del bottino, il tutto pose a soqquadro assieme ai francesi. La chiesa spogliata e ridotta inservibile, i tetti caduti, la travature, le imposte involate, le ricche ferramenta trafugate del pari, alcune muraglie abbattute da una esplosione avve-