154 si rifugiarono in Stromboli presso Giovanni Calergi, e passarono poi a Rodi. Il duca Marco Gradenigo, Marco Fradelo, Gabriele Labado, i due Leonardi Gradenighi tornati dalla legazione di Genova, ebbero mozza la testa sulla piazza di Caudia, Giovanni e Pietro Gradenigo furono ammazzati dai villani, e Francesco Muazzo, Bartolommeo Grimaldi, Tito Gradenigo, Marco Sagredo, Andrea Molino, Tomaso Fradello, fuggiaschi, furono banditi come nemici della Repubblica. Ne ciò bastava, che si comandò ai Provveditori in Creta, di punire secondo le loro colpe tutti i componenti le case Gradenigo e Venier, che abitavano Candia al tempo della ribellione ; essi si bandivano da Creta, e dalle terre del Comune di Venezia, e si ordinava non potessero stare nelle terre dell’ Imperatore di Costantinopoli nè del duca del Mare Egeo, nè di Rodi, uè di Turchia. Si statuiva che venissero applicati al fisco i beni dei condannati e dei banditi. Si comandava ai provveditori di spedire, legati a Venezia, Paladino Premarino, Marco de la Torre, Marco Rugato Marangone, Cavalcante orefice, e Nicolò Rizzo originarii veneti, e infine furono banditi dall’isola tutti coloro che aveauo