Venezia, alleatasi allora con Gian Galeazzo Visconti conte di Virtù Duca di Milano, questi luoghi capitarono in mano della Repubblica Veneta. Il trattato di Grado del 1385 è talmente importante per le grandi sue politiche conseguenze avvenire, che credo indispensabile darne una sommaria contezza. Quel trattato o lega, aperse direttamente la via all’ influenza Veneta, sulle cose del Patriarcato d’ Aquileja, ma doveva riuscire fatale alla persona di Federico Savorgnano, che lo promosse, come vedremo. Per 1’ autorità adunque di Federico Savorgnano esso trattato venne conchiuso 1’ 8 febbraio 1385 nel capitolo di S. Gio. Batta di Grado, allo scopo di proteggere la libertà e le franchigie del Friuli. Il trattato venne stipulato senza l’intervento del Patriarca Filippo d’ Alengon, anzi contro sua voglia, nè egli mandò suoi incaricati a Grado. Al contrario il doge Antonio Venier, acconsentì intervenire alla lega, e per esso si presentarono Giovanni Gradenigo, Leonardo Dandolo e. Michele Steno. Per Federico Savorgnano si recarono a