300 armata, che se non avesse dato recisa risposta la squadra veneta si sarebbe presentata a Tripoli, e per vendicare le ingiurie sofferte, avrebbe agito ostilmente, e nominava al comando delle quattro fregate, S. Michiel, la Tolleranza, Vigilanza, ed il S. Vincenzo componenti la squadra, il capitano delle navi, Giacomo Nani. Non si lasciarono in pari tempo maneggi diplomatici, e presso la Porta che veniva informata dalla verità del fatto dal Bailo, e colle reggenze di Algeri e di Tunisi, presso le quali maudavasi il Console Camatà, che avea poco tempo prima conchiuso la pace col regno di Marocco, per far loro intendere l’ingiustizia del procedere dei Tripolini. In pari tempo comunicavasi a tutti gli ambasciatori e residenti presso le potenze le risoluzioni del Senato, con speciale deferenza alla Corte d’Inghilterra, che si era sempre prestata presso il Bejr di Tripoli, in favore dei veneziani. Comandava in line il Senato al Prov-veditor generai da mar e al capitanio in Golfo che tutti i comandanti dei pubblici legni, rintracciassero e cacciassero i rei corsari. Anche i privati mercanti venivano ili