125 parte dell’ isola ; ma volendosene assicurare il possesso, ritornava a Venezia per chiedere nuovi ajuti. Quivi sorse disputa, se fosse stato più 0 meno opportuno il demolire i castelli, che dal Pescatore erano stati eretti, ed inclinando l’opinione per la loro distruzione, vi si oppose 10 Zeno, dimostrando che quelli, anziché di rifugio per i ribelli, avrebbero servito di presidio ai veneti per contenere i candioti, e propose di venire in soccorso all’ erario pubblico, difendendoli a proprie spese. Si accettò 11 suo parere di conservare i castelli, ma non l’offerta del suo denaro. Tornava il Renier all’ isola, e riprendeva Caudia, la metropoli, e infine il Conte di Malta arrendendosi, sotto certe condizioni, abbandonava l’impresa. Restavano però sempre in armi 1 ribelli greci, tantoché in una fazione poterono ferire a morte il Renier Zeno, che venne sepolto nella chiesa di S. Giorgio in Candia. Appresa la fine dello Zeno, furono spediti a Candia da Venezia Jacopo Longo e Leonardo Navigajoso con sei navi lunghe, ed altre onerarie. Nell’ anno 1211 sotto il ducato del primo Duca di Candia Jacopo Tiepolo,