vava inopportuno le misure ordinate verso Akmet e il suo equipaggio, e instava perchè al momento fossero sospese. Allegava egli che, essendo avvenuta la morte di cinque Mussulmani nel fatto della presa della galeotta da parte dei legni veneti, forse ciò, se non fosse stato chiarito, avrebbe potuto compromettere la pace 1’ anno antecedente conchiusa. Antonio Cappello rispondeva a nome del governo, che la morte dei cinque era avvenuta per la resistenza opposta alle pubbliche galere, volendo mantenere la preda ; ciò non ostante per deferenza all’ ambasciatore sospendevansi le misure ordinate, trattenendosi intanto la galeotta col comandante e 1’ equipaggio sequestrato nel porto di Zara lino a che la vertenza venisse appianata. Mantenevansi e per ciò aveano effetto, gli ordini dell’inseguimento dei corsari e la formale protesta al Bey. Mentre così si andavano disponendo le pratiche per togliere le difficoltà e per richiamare il Bey alla esatta osservanza del trattato di pace del 1764, e specialmente deli’articolo XXIII il comandante della galeotta tunisina Ackmet Rais, trattenuto nel porto