461 v’erano cento donne, che in quell’assedio avevano fatte cose immortali. Così va notato, come dopo la resa di Famagosta, rifulgesse il nome di Belisandra Maraviglia, sorella di Giovanni Maraviglia segretario del Senato e moglie di Pietro Albino veneziano segretario del Senato e Gran Cancelliere del Regno di Cipro. Fu dessa, che fatta prigioniera con molte Cipriote, per salvar l’onore e la fede, diè fuoco alle polveri della nave ove si trovava, cagionando la distruzione di altre due navi, che stavano appresso, facendo tutti perire. Nè meno sublime fu Arnalda Rocas, figlia del Conte di Rocas luogotenente di Astorre Baglioni, e capo della milizia, ucciso a Ni-cosia, capitale dell’ Isola da un colpo d’ archibugio mentre tentava arrestare la fuga dei difensori. Arnalda ili Rocas fatta salire su di una nave con prezioso carico e con altre donzelle, più degna di corona che di catene, dice il Sagredo, diè fuoco alle munizioni e fé saltare la nave. A Famagosta come a Brescia le donne superando, dice il Paruta, l’imbecillità del sesso e dell’ età, erano state del continuo, alle muraglie, ad esercitare 1’ ufficio di soldati ; nè ommetto un episodio