23 nazioni molto acutamente Bartolommeo Cec-chetti, trovava la ragione in questo fatto: Che cioè negli Ambasciatori Veneti era naturale la lealtà e la franchezza, perchè ciascuno, come patrizio di Venezia, era parte integrante di un governo nazionale; mentre gli ambasciatori in servizio di principi, avevano particolare interesse a piaggiare, o a nascondere la verità. Ed ora lasciati da parte i cronisti e i documenti pubblici, veniamo un poco a discorrere degli storici propriamente detti, distinguendo fra questi quelli che scrissero per pubblico decreto, e coloro che lo fecero per proprio gusto od iniziativa. Dimenticate le forme rozze e primitive delle cronache, siamo per entrare in un epoca più colta, più raffinata e veramente letteraria. Le condizioni dalla metà del quattrocento al cinquecento erano a Venezia splendide, per lo slancio che presero in essa gli studii d’ogni fatta ; e i Greci fuggenti la barbarie mussulmana venivano a portare nuovo lustro a Venezia. Il C ardinal Bessarione da Trebisonda donava nel 1468 i suoi 746 codici greci e latini alla Repubblica, ponendo cosi il fon-