207 fiorentino, chiamato Pippo Spano di Ozerà, conte thermewiense, occupò per Sigismondo il Friuli, con dodicimila cavalli e ottomila fanti. I Veneziani fecero tentativi per stornare la guerra, e spedirono Giovanni Barbarigo e Tommaso Mocenigo a Sigismondo, al quale ricordarono, la re Maria da essi liberata, e che egli stesso dopo la battaglia di Nicopoli, si era salvato su legni Veneziani; s’ofl'rivano pure accompagnarlo in Italia per l’incoronazione a Roma e soggiungevano d’aver comperata Zara e la Dalmazia da Ladislao, perchè non andasse in mani straniere, che cosi potevano tenere lontani i corsari, e che del resto 1’ avevano posseduta per molti secoli. L’imperatore sordo a qualunque ragionamento, voleva ad ogni costo la Ealmazia, nè era disposto a concederla, nemmeno in feudo. Venezia fu dunque costretta a difendersi, ed accettare la guerra. Nominò a suo capitano Taddeo dal Verme, al quale in processo di tempo seguirono nel comando, Carlo Mala-testa signore di Rimini, e Pandolfo Malatesta signore di Brescia. Gli ungheresi si erano spinti tanto innanzi da giungere 1’ 11 giugno 1412 sopra zattere fino a S. Nicolò di Lido. In questo mezzo, Tristano Savorgnano, come