406 come dire si voglia, vennero sempre usati sulle bandiere, pei documenti sui pubblici edifìzi ecc., mentre è un fatto indiscutibile che l’antico leone stemmato, fu soltanto quello in maestà col campo azzurro. A ulteriore conferma di ciò diremo che nel Beaziano, e nel Coronelli, trovansi inquartate in uno scudo, le armi delle varie città e provincie possedute da Venezia, e nel cuore dello stésso v’ ha uno scudetto col leone a molleca sul fondo azzurro, come determinante lo stemma della città di Venezia. Per queste considerazioni, oltre che 1’ essere il leone a molleca uno dei leoni alati di forma più antica, ci parve conveniente, che a differenza del leone passante chiuso in uno scudo, il Comune di Venezia dovesse alzare invece come viene descritto dal Gi-nanni, nello scudo d’ azzurro il leone posto in maestà, ossia di fronte, alato, nimbato d’ oro tenente nelle branche un libro aperto del medesimo metallo in cui starebbe scritto di nero : Pax libi Marce Evangelista inens : A favore poi di questo leone stava anche e tiene un libro aperto d’argento, dove sono seritte queste parole : Pax tibi Marce Evangelista incus. — Li Sovrani del mondo. Volume III Venezia 1720.