riuniti iJ Cardinal Passerini, ed i due giovanetti bastardi, Ippolito e Alessandro, essa li caricò di violenti ingiurie, e loro intimò d’an-darseue da Firenze ; nello stesso tempo, mandò chiamare il marito Filippo, che stavasi nella sua villa, perchè si recasse in città ; esso venne infatti, e si prestò alla mutazione dello stato, e fu eletto commissario, per scortare i Medici fuori di Firenze, e per farsi consegnare le fortezze di Pisa e di Livorno, dai comandanti Medicei. La descrizione di questi avvenimenti, fatta dall’ orator veneto, sta nei diarii di Alariii Sauudo, e credo interessante il riprodurla. « Filippo, questa mattina (16 Maggio) venne a due ore di giorno, e la consorte due giorni sono, e per quanto ho potuto intendere, sino a quest’ora che sono le 24 hanno concluso, che il governo della città, si restituisca al popolo, eo modo et forma, che avanti tornassero i Medici a Firenze, e che apra la sala del Consegio, e li si faccino gli olìizii, al solito .... Questa mattina (17 Maggio) Filippo Strozzi con altri cittadini andarono dal Rev.mo Cortona e gli fecero intendere come era necessario, essendosi concluso quanto si disse, che