534 novatori, volle mantenute quelle antiche forme, da lui stessi"dichiarate logore e deficienti. Questa rassegnazione di rinunciare- alla forza e, alla grandezza ed alla esistenza di uno stato, perchè ormai 1’ aristrocrazia non si sentiva più da tanto da reggerlo, come splendidamente aveva fatto in passato, era frutto di un sentimento egoistico, riprovevole, perchè uno stato come era la Repubblica, composto di tante città e popoli, da secoli avvinti fra loro da comunanza di idee e di interessi, aveva diritto che si pensasse alla sua conservazione. L’ ordine patrizio disse : fuori di noi uon v’ è salute, e pochi anni dopo esso fu travolto dalla rivoluzione, e con esso lo stato, che non ha saputo o voluto difendere. Fu solo ai 15 Marzo 1797, due mesi prima della caduta, dopo avvenuta la rivoluzione di Bergamo, che Daniele Doltìn, insieme alla proposta della alleanza francese che venne respinta, presentò, al Senato un progetto, da attuarsi però in momenti tranquilli, come egli stesso scrisse, di aggregazione rappresentativa delle città e provincie, accordando loro la partecipazione alla sovranità, mediante duecento inviati al Maggior Consiglio, dei