L’ultima agitazione politica fu quella promossa ila Carlo Contarini nell’ anno 1777. Esso parlò nel Maggior Consiglio chiedendo riforme economiche ed amministrative. A lui s’ unì Giorgio Pisani. Dopo sei mesi di lotta della tribuna, i novatori erano prossimi alla vittoria, se non che, chi la strappò loro di mano, fu lo stesso doge Paolo Reuier, già fautore nel sessantuno di Angelo Querini. Paolo Renier intervenue personalmente nella discussione, imponendosi colla sua autorità, col suo grado, e colla sua grande notoria eloquenza. Fatta sua la proposta della Signoria o del governo, contro quella dei Quaranta propugnata dal Contarini e dal Pisani che chiedevano correttori, pronunziò una potente arringa, che trascinò a sè tutto il Maggior Consiglio e si fece fragorosamente applaudire. Combattè la nomina dei correttori, prevedendo una minaccia di totale alterazione della costituzione organica della Repubblica. Invocò la concordia, citando l’esempio della Polonia, descrisse con colori patetici lo stato della Repubblica, senza forze marittime e terrestri, senza alleanze, che viveva a sorte, per accidente, colla sola idea della prudenza del suo governo. Il doge ebbe completa vittoria,