il Cristianesimo, anzi al contrario ordinò la rifabbrica delle Chiese distrutte, e impose che tutti i suoi sudditi professassero la religione cristiana. Fu in quei tempi che ebbe gran fama in Ungheria, un altro nostro veneziano, che fu S. Gerardo Sagredo. Partitosi egli da Venezia dal monastero di S. Giorgio, dove era abate, per recarsi in Terrasanta, portavasi a Zara,, quindi per Novegradi e Cinque Chiese arrivava in Alba reale, dove fu trattenuto dal Re San Stefano, che gli promise il Vescovato di Cana-dio. S. Gerardo educò il tìglio del Re, Emerico, che aveva il titolo di Duca, che era la seconda carica del regno, e che poi Andrea successo a Pietro Orseolo, avea dato al fratello Bela. — Il Sagredo contribuì con S. Stefano alla conversione al Cristianesimo dell’ Ungheria ; si diede alla predicazione e prestò l’opera sua pella erezione di Chiese e monasteri. Ma quandg a Pietro Orseolo, successe Andrea, il Vescovo Sagredo che con altri Vescovi andava a prestare omaggio al nuovo re, venne preso da alcuni fanatici, avversi al Cristianesimo, massacrato e gettato da una rupe presso il Danubio. La sua salma venne nel 1400 portata a Venezia, nell’ isola di