81 il giureconsulto della Repubblica, Cornelio Frangipani, subito appresso, produsse una allegazione in jure, contro 1* autore degli annali ecclesiastici, fatta evidentemente per incarico del governo, ma che per la perizia dell’ autore, e pel vigore delle sue argomentazioni produce e desta a mio modesto avviso, una innegabile impressione. Il papa Innocenzo X che ordinava di ricollocare a posto nella sala regia nell’ anno 1G44, 1’ epigrafe attestante i fatti combattuti dal Baronio, e sostenuti dalla Repubblica Serenissima e che era stata tolta da Urbano Vili, parve prestar omaggio alla verità storica di essi, ed alla tradizione veneziana. Un esimio patrizio, Carlo Antonio Marin, autore della stimatissima storia del Commercio dei veneziani, negli ultimi anni della Repubblica, e cioè nel 1794, sostenne la verità dei fatti di cui era stata conservata memoria in una iscrizione che era a S. Giovanni di Salvore presso Pirano, iscrizione accennante alla vittoria navale dei veneti, passata nella villa di Melzi sul lago di Como. Dopo la caduta della Repubblica veneta e cioè nell’ anno 1834 Emanuele Cicogna ed Angelo Zon nel volume IV delle Iscrizioni