G. BRUZZO - L’ OPERA MILITARE E SCIENTIFICA 163 voro di compensazione, su cui si basa l’equilibrio del globo, e di avere cominciato a considerare scientificamente, per quanto era allora possibile, nel suo insieme, il fenomeno delle trasformazioni subite dalla superficie terrestre. Non meno importante è la parte, che noi diremo seconda, della relazione marsiliana a Mons. Lancisi, e che riguarda la profondità e quindi la conformazione del fondo dell’Adriatico, poiché essa ci fornisce notizie e dati i quali, se anche non sono sempre attendibili e corrispondenti a quelli della moderna batimetría, pure acquistano un valore per la loro originalità, che è stimolo ad ulteriori ricerche e studi. « La conca o letto dell’Adriatico, nella parte alla Santa Sede soggetta, presso la ripa per lo più è di pochissima profondità: e questa è la cagione per cui dai marinai viene appellata spiaggia sottile. Lungi un miglio poi dal lido incomincia una ordinata proporzione d’altezza d’acque, infino a miglia dieci: crescendo sempre la detta altezza d’acque un passo per ogni miglio; talché la inclinazione del piano o letto del mare dal lido infino alla distanza di miglia dieci è dieci passi, come io diligentemente osservai in faccia a Rimini ed altri luoghi. Egli è ben vero però, che in certi siti questa ordinata proporzione dura solamente per la lunghezza di miglia cinque, o al più sei da terra ; crescendo poscia la profondità intìno a mezzo il golfo con varia regola, e in mezzo al golfo evvi per lungo tratto un piano che continua con la stessa profondità. Merita particolare riflessione un sito di questo letto del mare lungi di terra ferma venticinque o trenta miglia, il quale incomincia alla dirittura di Fiumicino posto fra Ancona e Sinigaglia, e grànge infino a Venezia. Egli da pescatori viene chiamato « sporchezzo »; perciocché in esso non si trovano che grandissime quantità di sponghe, alcioni di vari colori, alcune strane piante ed altre cose simiglianti alle frutta della terra; la quale gran copia di cose mescolata col fango rompe de’ pescatori le reti; e perciò essi sfuggono di pescare in tal sito: il che io avrei certamente tentato di fare, se non fosse stato il timore de corsari, avendo inteso che fra le altre rarissime cose vi sieno degli alcioni che pescano mille libbre ».