246 MEMORIE INTORNO A L. F. M ARS ILI 23. Le Royaume de Hongrie et les Etats.... qui font presentemente la partie septentrionale de la Turquie en Europe.... Par le S.r Sanson, géogr. ord. du Roy. Infine i rotuli n. 27, 29 e 32 contengono: Mappa geographha utriusque Impervi (Jaeswrei et Ottonumhi (3 carte delineate a pernia), Mappa limitropha Austriaci et Turchi 1 inperii, e Mappa geographico-Umitanea Imperii Austriaci et Ottomanici, an. 1099. 4. Il MarsllI e la TransllYanla. Dalla semplice elencazione di tutti questi documenti, a cui si debbono aggiungere particolari spiccioli sparsi qua e là un po’ dovunque negli altri volumi, risulta chiaro quale messe di notizie e di dati abbia raccolta lo stesso Marsili e quale ricchezza d’informazioni possano trarne gli studiosi per la conoscenza della topografia, delle risorse naturali, della storia civile e politica della Transilvania e regioni contermini1. Dal 1687 al 1701 il nostro Conte fu in Transilvania più volte, e per lunghi periodi, vuoi come ufficiale comandato dall’imperatore Leopoldo o dai suoi Marescialli di campo a più o meno importanti imprese militari (assedi, ricognizioni, opere di fortificazione, lavori stradali, costruzioni di ponti e simili), vuoi come commissario delegato con pieni poteri dall’imperatore medesimo allo svolgimento delle trattative di pace coll’impero Ottomano e alla delimitazione dei confini fra i due Imperi, tanto nel 1691 quanto dopo la conchiusione della pace di Carlowitz (1699). I documenti stessi sono dunque essenziali per la storia di questo periodo. E poiché di tutte le vicende della sua vita, infaticabilmente dedita così alle opere della guerra come alle ricerche scientifiche, il Marsili stesso ci ha lasciato memorie particolareggiate fino all’anno 1711, così è evidente che 1 La dott. M. E. Amaldi ue ha infatti ricavato ottimo partito, scrivendo un diligentissimo e minuzioso lavoro (in corso di pubblicazione nella Rivista « L'Europa Orientale », voi. VII, pag. 193 e seg.), che mi è stato segnalato, quando la presente nota era già stesa, dalla cortesia del prof. Carlo Tagliavini di Bologna, titolare della cattedra di lingua e letteratura romena presso l’Università di Budapest.