4« MEMORIE INTORNO * L. Y. MARMILI inviò il Muntili sul luogo ove erasi ridotta l'armata turca per riconoscere se era o meno possibile eh’ p*** potesse ope-rare copertamente un aggiramento onde sorprendere alle «palle le truppe di Cenare. Il Marnili, sempre coerente a aè stesso in ogni piò difficile missione, riconobbe difatti la probabilità di una tale manovra, qualora il nemico avesse approfittato di due strade che Kgli segnalò con tutta precisione le quali, in virtù della loro ubicazione rispetto al terreno circostante, avrebbero permesso al nemico la mossa supposta, senza poterla ostacolare. Immediatamente furono prese le opportune misure di sicurezza sbarrando cioè una di enne strade con profonde abbattute di fusti e travi e sorvegliando l’altra con la cavalleria pronta, con la sua mobilità a respingere qualunque tentativo di forzamento. Nonostante peni le cautele adottate cosi nella preparazione e nei dispositivi di marcia di quest' ultima impresa, come in tutte le altre operazioni di difesa e di attacco durante l’intera campagna nella quale l’opera del Marnili, come si è visto, rifulse sotto ogni aspetto, la fortuna non arrise alle armi di Cesare: il quale oltre ad abbandonare ogni ulteriore procedimento offensivo sulle forze ottomane, dovette cedere a patti N’issa e Vidino e per imposizione, dovuta a forzamento, anche la piazza di Beiuendria. Plano di difesa della Piazza di Peter Yaradino. Nell'anno 1 '»'>4 LI Marnili, dopo avere sistemato il passaggio sul fiume Tibisco, affiliente di sinistra del Danubio 1 per assicurare la via di Titul, località minacciata dai Turchi perchè ritenuta necessaria agli Imperiali, onde mantenere le romu nicazioni colla piazza di Beghedino e per tua colla Transil-vania. ebbe l'incarico di rimettere io pristino stato, colla ma» • FMMXKto nwgnito ta rondlsfooi dlflrilMaf a razione del terreno la (Tao parte paltxkwo per eoi fu aeensssrio l'tmpWo di aiaterlatl di rtrnataua. nane fttMi. travi, tavole, farine. sarchi di «abbia • aitr-ara e»!k-rrt»ntl