104 MEMORIE INTORNO A L. F. MARSILI nato avean promesso di aiutare consegnando i disertori: queste truppe dovevano fare aneh’esse il giro del Vallese e ottener poi il passo da Venezia ; solo in questo caso potevano in otto settimane essere a Ferrara, altrimenti dovevano attender l’inverno e il ritiro delle flotte nemiche per venire per mare. A Lucerna trovò che il papa avea già chiesto di poter arruolare 3000 uomini e comperare cavalli. Ma in realtà nulla potè venire: ebbe buone parole, altri accordi fece col co. Salis in Valtellina perchè mandasse a Ferrara alla spicciolata un centinaio di uomini. A Brescia col card. Badoèr, vescovo della città, affrontò il tema dei cattivi rapporti che vi erano in quel momento tra il papa e la Serenissima per una questione di etichetta pretesa dal Nunzio, e, poiché essi gli stavano molto a cuore, passò da Venezia, dove stando chiuso in un’osteria, potè vedere segreta-mente il co. Francesco Morosini, uno dei Savi Grandi che gli fece promessa di favorire l’acquisto di barche ed effetti militari, e di ordinare che la squadra del Golfo vigilasse contro possibili colpi di mano sulla fiera di Sinigaglia che si temeva l’Austria meditasse fare, o lasciar fare ai Signani, gli Uscocchi di 90 anni prima. Questo provvedimento rientrava nella polizia del Golfo, mentre era poco probabile che Venezia, col territorio attraversato continuamente da colonne imperiali, favorisse la raccolta d’ uomini ed armi contro l’impero. A Ferrara iniziò le sue funzioni effettive conferendo col Legato card. Casoni, che affermò di essere in settimana pronto con 4000 uomini e in grado di resistere a 30.000. Vanteria di cui i mille gridi d’aiuto posteriori dovevano mostrare la fatuità. Ma il Marsili ci presenta il Casoni in luce simpatica e, anche più tardi, pur lagnandosi indirettamente di sue decisioni imprudenti, come di fortificare Bondeno, ne affermò lo zelo e l’attività in confronto alla mala volontà e all’ostruzionismo del Legato di Bologna, card. Grimani.1. 1 Relazione del Marsili al Segret. di Stato, da Ferrara, primi di luglio 1708. Mss. Marsili, LXXII.