220 MEMORIE INTORNO A L. F. MARSILI gli ostacoli non li sa tollerare, le difficoltà hanno la forza di renderlo più tenace e più fervoroso ricercatore, e solo quando la sua incapacità a trovare il vero ha evidenza cristallina, allora, percorse tutte le vie, si confessa impotente a raggiungere la verità, e piuttosto che seguire sentieri non onesti e non dignitosi, s’inchina alla necessità e dichiara di ignorare. Ma quando queste condizioni non si verifichino e può liberamente cimentarsi alla lotta per la scoperta di qualcosa che è il vero od un avvicinamento al vero, quanta meravigliosa e varia energia sa spiegare e quanto entusiasmo lo anima! È ancor qui l’uomo d’arme che sa calcolare le forze sue e quelle del nemico e sa disporre delle sue forze con mirabile parsimonia e con prontezza e con prudenza. È il metodo sapiente la sua arma che non si spezza nè si piega, che sa riportar le vittorie ed impedisce le sconfitte piene. Questo metodo egli non l’ha appreso da maestri, non l’ha tratto dai libri, ma se l’è fabbricato da sè con la riflessione, con lo studio; lentamente, ogni argomento sottoposto all’azione di tale metodo, tutto suo, si è diviso in parti — nelle parti che lo costituivano —, e ciascuna parte è stato più facile vincerla d’assalto e sottometterla. Segno di questo suo saggio mezzo per vincere le difficoltà è il linguaggio semplice e piano, che par il più naturale ed è invece il prodotto di matura e lunga riflessione: questa semplicità è indice di ordine, di visione chiara, di intuizione sicura, e svela la mente forte e disposta a scoprire entro i fatti ed i fenomeni le leggi che li governano e la verità che li anima e li fa belli. Mario Longhena