Uno scritto di Luigi Ferdinando Marsili su la riforma della Geografia. Durante il suo primo viaggio da Venezia a Costantinopoli al seguito del bailo Civrani nel 1679, il Marsili, come è noto, attese con amorevole studio alle cose dei Turchi, alla loro cultura, al loro stato civile e militare, ai loro costumi ed arti, venne a conoscenza di loro valenti eruditi e si potè procurare codici rari, mentre, assecondando il proprio spirito di osservazione e di ricerca, acquistò materiali preziosi e cognizioni svariatissime intorno ai luoghi ed alle condizioni di vita dei popoli, orientali. Si veniva sviluppando in lui la tipica natura del viaggiatore curioso, la tempra dell’esploratore e scienziato moderno. Tra l’altro gli riuscì d’avere il celebre Canon Nome con tutte le notizie politiche e militari dell’impero Ottomano, e di prender contatto con Abubekir Effendi « che fu quello che fece l’in-ventione di tutte le mappe geografiche del Blaw, donate da un ambasciatore d’Olanda a quel Sultano » 1, e ne ebbe, oltre a segrete notizie di astrologia, schiarimenti per le mappe, che più tardi accompagnarono il suo trattato sulla milizia ottomana 2, e più precisamente copia di una « mappa dell’estensione maggiore dell’ Impero Ottomano che fu fatta dalla Reggenza del Sultano Mehemet IV coi nomi dei luoghi in lingua turca scritti in caratteri latini dallo stesso Abubekir Effendi l’anno 1678. » 3 1 R. Biblioteca Universitaria di Bologna - Manoscritti MarsiUani : Autobiografia. I, c. 37. 2 Marsili - Stato militare dell' Impero Ottomano. 1732. Gap. VII. 3 Id. - Mnss., Voi. 46, n. 1, n. 6.