184 MEMORIE INTORNO A L. F. MARSILI addetti al servizio di guardia, custodia del bagno, alle imbarcazioni e alla calafatura. Avevano per ausiliari dei fanciulli cristiani prelevati, come i gianizzeri, quale tributo dalle popolazioni cristiane dell’ impero. Gli azzàp dovevano essere istruiti anche nella navigazione. Gli ufficiali per la disciplina erano: il reis o guardian bashy’, nello stesso tempo còmito della galera imperiale; aveva il dovere di compier ronde notturne e poteva anche assumere il titolo di capitano dell’arsenale (terzane); l’odà bashy o suo luogotenente; lo ashgjy’ bashy’ o capo cuoco. Per la cura dell’arsenale gli ufficiali erano: il terzanè eminy’, che teneva anche il comando di una galera, il controllore del porto e il magazziniere. Passando ai naviganti, essi erano distinti nelle seguenti categorie : leventi, specie di fanteria di marina, fornita da certe pro-vincie marittime; marinai costieri di rinforzo sulle navi; marinai fissi per la manovra; ciurma da remo (schiavi cristiani); artefici (falegnami, fabbri, calafati, cordai). Gli ufficiali supremi dell’armata erano: il capudàn pascià, ammiraglio comandante su tutte le spiaggie ed isole. La sua autorità diventava dispotica non appena fosse uscito dai Dardanelli. Risiedeva nominalmente a Rodi e vi teneva un rappresentante (sirdàr) con tre galere a carico dell'isola ; ma generalmente vi lasciava tre zachalè mantenute dall’ Erario, così che egli si rubava la somma relativa. Portava per insegna una canna d’india: il terzanè kiany’, con diritto ad una contribuzione per ogni galera. Portava lui pure una canna d’India ; il terzanè agasy’, o luogotenente del capudàn pascià quando questi lasciava Costantinopoli; riceveva egli pure una contribuzione per ogni galera e portava una canna d’India. Su ogni galera si avevano i seguenti ufficiali: il begh o capitano; il guardian bashy’ o còmito, per la ciurma e la manovra ;