208 MEMORIE INTORNO A L. F. MARSILI mente nuova, una carta mineralogica — o mineralographica, come la chiama il Marsili —, dove appaiono le indicazioni di tutte le miniere. Evidentemente il Marsili ha superato la fase della cartografia che suppone le carte rappresentazione di pochi fenomeni fisici e di non moltissimi fenomeni umani: egli piega le carte a rappresentare qualsiasi fenomeno che sia distribuito sulla superficie terrestre o nel suolo poco lontano dalla superficie. Chiude il volume terzo una teoria « de generatione metallo-rum» che sa troppo di alchimia perchè qui la si voglia riassumere. Ma tale teoria ci dà ragione di osservare cosa che può parere strana e che invece è assai naturale. Accanto a geniali osservazioni e ad acute indagini, accanto a trovate che non possono non sorprendere, il Marsili rimane attaccato, per certi rispetti, al passato in guisa da ripeterci le più ridicole teorie. La ragione la si cerchi in questo: finché obbedisce all’osservazione attenta de’ suoi occhi, non c’è pericolo che lo vediamo deviare, ma quando tenta di volar più alto e di dare, dei fenomeni superiori una spiegazione, allora, venendo a mancare il sussidio dell’osservazione, si afferra al vecchio od invoca interpretazioni quasi dogmatiche. Due interi volumi riguardano gli animali i quali o vivono dentro le acque del Danubio e dei tributari o si muovono nelle terre o per le paludi intorno, i pesci e gli uccelli. Anche qui le classificazioni che egli ci offre sono vecchie, poiché tengono conto dei caratteri esterni e solo parzialmente di quelli interni; perciò non le considereremo. Finalmente l’ultimo volume è una miscellanea, poiché in esso fu collocato tutto ciò che non poteva essere contenuto negli altri, benché vicino assai per i vari argomenti in esso trattati a quelli esposti negli altri cinque tomi. Accanto ad « observa-tones anatomicae » ci sono gli elenchi degli insetti più comuni della regione danubiana, accanto ad argomenti potamologici stanno argomenti d’indole climatica ; e poi seguono cifre indicanti le varie velocità dei corsi d’acqua, osservazioni sulla grandine, misurazioni col termometro e col barometro, e finalmente