G. BRUZZ0 - l’opera .MILITARE E SCIENTIFICA 147 dettagliato sull’arte delle fortificazioni. Ed inoltre il Mainili poteva, meglio di qualunque altro, aver presenti i bisogni delle città littoranee dell’Adriatico, che più volte aveva visitate durante il comando delle truppe pontificie nella guerra contro gl’imperiali. E ne sono una conferma cospicua le piante ed i profili di città, quali Rimini, Pesaro, Senigallia, Ancona ed altre, che furono da lui disegnati appunto dal 1708 al 1709 e che si trovano ora nella grande raccolta dei suoi manoscritti.. Dal canto suo il Marsili, uomo nel quale era profondo il senso di devozione al Capo della Chiesa, capì il proprio dovere e non tardò anche questa volta a rispondere all’appello, tanto più che egli sentiva di portare, difendendo la lunga costa adria-tica dello Stato pontificio dalle incursioni piratiche, un reale giovamento agli interessi del traffico marittimo, ch’era alloray come fu sempre — così egli pensava e scriveva nelle mie relazioni — tanta parte delle risorse economiche dell’Italia e quindi anche un coefficiente poderoso della futura sua restaurazione politica. E qui è dover nostro porre in rilievo che il Marsili nelle sue azioni militari, come nei suoi studi, non dimenticava mai di essere innanzi tutto un figlio d’Italia, egli che fra quanti italiani « nella guerra di successione di Spagna — scrisse Adolfo Albertazzi — dimostrarono il valore antico, fu forse solo che ringraziasse Dio del sottrailo ai danni della patria ». Il Marsili, con l’ordine di partenza immediata, andò ad Ancona e da qui, lungo le coste, a sud sino al Tronto e a nord sino alle foci del Po, dopo di avere avuto da « fedelissimo servitore e vassallo una lunga conferenza con Mons. Molara, commissario dell’Armi, intorno all’esame del littorale del mare Adriatico.... per assicurarlo non solo dall’invasione dei pirati ma anche e specialmente dai turchi ». Era infatti grande il suo travaglio in que’ giorni — nel gennaio del 1715 — quando appunto i musulmani minacciavano i possedimenti della Sere>-nissima sull’Adriatico e, di riverbero, anche quelli della Chiesa. E le condizioni militari delle coste non erano certamente tali da non preoccuparlo: ond’egli non indugia a segnalare alla Santa Sede « le miserie, i pericoli e le ruine che avverranno agli Stati Veneti ed Ecclesiastici, quando non si presti loro un sol-