124 MEMORIE INTORNO A L. F. MARSILI questi disordini, perchè N. S. non veda gettata la gran somma di denaro che impiega ».1 E ancora ai 9 di ottobre rinnovava le sue sollecitazioni, perchè questa gente fosse vestita ed armata, perchè venissero gli ufficiali superiori, perchè si stabilisse una disciplina e un ordine nel soldo delle truppe giacché, osservava, il fondamento di una organizzazione militare è il castigo e la mercede puntuale. Mancando un elenco esatto dei soldati, il soldo era affidato agli ufficiali che vi lucravano sopra, e quanto ai metodi paterni, sarebbero piacuti anche a lui, ma senza castighi severi non poteva esserci disciplina. 2 Gli ufficiali di fanteria non si erano provvisti il cavallo, sicché non si poteva far marciare la gente: e i Governatori e Legati per non molestare i privati requisendone i cavalli, prendevano quelli delle poste disorganizzando il servizio, sicché per spedire un corriere si doveva farlo passare da Firenze. Il Mar- 1 Mss. Marnili, LXXII, 169. 1 Rinnovo le mie più riverenti e premurose instanze perchè la Gente sia montata ed armata, perchè se questo procede, non siamo più in istato di intrapprendere marchie ne’ tempi piovosi che già cominciano ad essere freddi non che fangosi. Non vi sono colonnelli, e pochi t. colonnelli e quasi verun sergente maggiore che sia alle loro carriche e per questo mai stabiliremo ne’ corpi la necessaria disciplina. L’anema dello Stato militare per servigio del Prencipe è il gastigo e la mercede puntuale che sin ad ora non sono nel loro essere. Disertano, non vi è castigo : le mercedi si fidano agli uffiziali sotto nome di qualche denaro a buon conto : non si fanno mostre E per questo non seguono li necessari conti a sollievo del gregario soldato e dell’Erario di N. S., e poter vedere a che somma ascendono le diserzioni et individuare di quale Comunità sono li desertori, per dar effetto al decreto di N. S. consigliatogli dalla Congregazione acciocché le medesime Comunità rispondessero dei fuggiaschi..... Vorrei fosse fruttuosa la dolcezza o li semplici complimenti, e servirmene per poter metter la disciplina e la puntualità al servizio di N. S., e mi lusingo lo saprei fare, e che sarebbe più del mio genio che d’esser obbligato a parlar a loro aspramente, non per il mio interesse et inclinazione, ma per debito verso N. S. (Mss., LXXII, 9 ott.).