216 MEMORIE INTORNO A L. F. MARSILI sili c’è il desiderio di determinare realmente, desumendolo da quel che gli occhi possono vedere, la struttura della terra, come organismo. È un nobilissimo tentativo di sintesi geologica, che non poteva al suo tempo, per le tristi condizioni della scienza, sperare di costrurre. Vede negli strati una continuità indiscutibile, vede nella terra emersa un legame stretto con la terra coperta dalle acque, vede che le vecchie divisioni non hanno pivi valore. Oh se avesse saputo abbracciare con uno sguardo d’aquila tutte le terre, se avesse potuto vedere i legami fra le regioni più lontane e cancellare ciò che il tempo, intorbidando, aveva su di esse disteso, avrebbe forse avuto un’idea di questo pianeta e non avrebbe dovuto attraverso ad altri studi, tentare di affermare la sua struttura! Il Marsili crede che le linee dei monti non siano casuali, o meglio non crede che i raggrinzamenti che chiamiamo monti ricorrano sulla superfìcie terrestre in modo strano e bisbetico, ma con un certo ritmo e simmetria; il Marsili pensa pure che le linee dei metalli non ricorrano saltuariamente, non si protendano a caso, ma quelle che contengono lo stesso minerale sono come ricorrenti ritmicamente nei luoghi che presentano gli stessi caratteri, ond’è possibile affermare che dove esse si muovono, ivi sono identici terreni, e viceversa che l’identità dei terreni racchiude lo svolgersi di linee metalliche identiche. E del pari gli altri fenomeni che offre la superfìcie terrestre non crede che il caso li abbia distribuiti: un attento esame mostra che essi sono collegati insieme e che ad essi rispondono cause vicine e che ovunque queste esistano, immancabilmente producono quelli. Onde al Marsili appare naturale il ravvicinamento di fenomeni che la distanza separa, e tali accostamenti tenterà tutte le volte che gli sarà lecito. Ora se a taluno può sembrare che questa armonia di linee e di condizioni quasi preluda ad una concezione geometrica della nostra terra, come al suo tempo, prima e dopo di lui, qualcuno pensava, tanto che si cercava a quale corpo della geometria solida potesse essere avvicinata la terra, a me pare che in fondo tale concezione, liberata da tutte quelle incrostazioni che