206 MEMORIE INTORNO A L. F. MARSILI Colla mappa potamologica che precede, nella quale il Danubio è rappresentato dal Kahlenberg al mare, con tutti i suoi affluenti e subaffluenti, con i monti che lo dividono e lo determinano e con la cerchia dei monti che cingono tutto l’ampio bacino, il Marsili ha voluto ben fissare le idee di bacino principale e di bacino secondario, ha individuato l’idea di valle principale e di valle secondaria, ha determinato il concetto di alveo e posto con precisione tutte le questioni riguardanti un fiume. I paragrafi che via via si succedono svolgono i vari argomenti che suggerisce la mappa potamologica: così dell’alveo il Marsili esamina la struttura e mostra qual’essa è per mezzo di molti profili, poi risolve il quesito di quali terreni sia fatto l’alveo ed accompagna la sua dimostrazione con non pochi profili e sezioni. La varietà delle rive — paludose e di pietra —, la loro variabile distanza — pur essa mostrata con parecchie sezioni trasversali, sezioni che troviamo anche per gli affluenti maggiori — le varie profondità del fiume, conosciute durante la costruzione di ponti, le numerose paludi — c’è un paragrafo di discreta lunghezza « de paludibus danubialibus » — e le comunicazioni sotterranee fra le acque delle paludi del fiume principale e quelle degli stagni che si stendono presso le rive del Tibisco, le magre e le piene del Danubio, la composizione delle acque sue e de’ suoi tributari costituiscono tanti paragrafi che sono trattati con maestria e con profondità. Si può dire che la parte strettamente geografica termini col primo volume: dopo questa visione completa non c’è quasi pili nulla che venga aggiunto nei volumi che seguono. Ma se geograficamente si può far punto, non completo è il quadro: manca la parte archeologica, manca la parte che separatamente esamini i tre regni della natura, minerali, piante ed animali. E tutto questo il Marsili fa passare davanti agli occhi del lettore negli altri cinque grossi tomi che compongono l’opera. Dei quali il secondo è tutto un disseppellimento di monumenti e di ricordi del passato. Poiché fino al Danubio s’era spinto il dominio romano, così fino ad esso era possibile trovare i segni suoi, e non era lecito