194 MEMORIE INTORNO A L. F. MARSILI quello ohe sopra tutto per le armi supera gli altri popoli, serve come (li argomento per trattarne lo stato militare. Forse sulle prime accarezzava l’idea di una monografìa di natura antropica : ed invece ne uscì un grosso volume, dove si parla di molti caratteri del Turco, ma dove sopra tutto se ne esaminano l’organizzazione militare e dove anche si cerca di penetrare l’intima costituzione di questo grandioso stato. Dunque, anche qui, un viaggio per mare ad una città marittima fa sorgere in lui il desiderio di occuparsi del mare e crea quella consuetudine di studi che sarà la principale della sua vita, quella consuetudine che lo porrà fra i maggiori cultori della oceanografìa; e l’aver avvicinato un popolo politicamente potente gli è di incitamento a vedere come è questo popolo, che cosa ha fatto e che cosa fa, quali sono i caratteri che lo distinguono dagli altri e le ragioni che lo hanno reso tanto temibile. S’è detto che il viaggio di ritorno il Marsili lo fa per terra e che attraversa la penisola balcanica dal Bosforo all’Adriatico. Ora in questa sua determinazione — ha appena 22 anni — c’è il bisogno di conoscere anche all’interno questo stato dei Turchi, di cui aveva visto la capitale, e di conoscere la terra che teneva soggetta. Non lo spaventa la asprezza dei luoghi nè lo distolgono i pericoli che un tale viaggio porta con sè, chè non ordinato è il vivere dei popoli soggetti ai Turchi. Adrianopoli, Sofìa, Belgrado — non accenniamo che ai luoghi principali — sono le città più notevoli che vede; ma il suo diario è assai minuto e ci dice di infiniti altri luoghi, chè la via seguita è quella che ancora si segue e die quasi percorre la ferrovia. Poi risale la Sava, il tranquillo affluente del Danubio e tagliando altri fiumi, tributari di questo, e superando monti giunge a Zara. Qui quasi ha fine la sua fatica, chè dopo costeggia l’Adriatico, sempre per terre obbedienti a Venezia. Se nel viaggio di andata bisogna cercar le origini del suo amore per il mare, al viaggio di ritorno dobbiamo far risalire la sua passione potamologia e sopra tutto la sua passione per il gran fiume. Appena lo vede, e non lo vede maestosamente come lo vedrà poi svolgersi attraverso la gran pianura ungherese, ne è come rapito : ne intuisce la grande importanza e vede