L. RAVA • IL CONTE MARCIGLI E IL CAFFÈ ;ì77 VII. Amici e nemici del Caffè. Caffè e cioccolata ebbero in seguito di tempo cultori, difensori, ammiratori, panegiristi1. Tra tanti ammiratori sorse pure qualche voce nemica e basti citar il Redi nel suo sonante inno ai vini d’Italia : beverei prima il veleno che un bicchier che fosse pieno dell’ amaro e rio caffè, ma a lui risponde il francese lodando: cette liqueur si chère qui manquait à Virgile et qu’ adorait Voltaire. E finalmente ebbe il caffè un poeta e un poema. C’è progresso ! E il poeta si rivolge non più a un Cardinale ma senz’ altro al Papa. Il poeta è il ferrarese, dotto e colto, Lorenzo Barotti, storico ed erudito egregio di Ferrara, che compose un poema in due canti di bellissime ottave ariostesche, e lo dedicò a Papa Pio VI nell’ occasione delle nozze del nipote di lui, Conte Luigi Braschi con Costanza Falconieri. E lo diede a stampare con l’usata maestria al celebre Bodoni di Parma. Il Caffè CANTI DUE Agli eccellentissimi Sposi il Signor Conte e la Signora Donna Costanza, Falconieri Lorenzo Barotti - 1 Cito ad esempio : G. C. Cimisi : Storia e natura del cuffè. Firenze, 1731. - G. Della Rossa: Uso ed abuso del caffè. 2‘ edili, con aggiunte intorno alla Cioccolata. Verona, 1760. - G. Massien : Il Caffè ; poema didasc. latino e italiano s. 1. n. a. - Eugenio Enasocc : Capitolo il lode del Caffè-Cioccolata. - G. B. Filici : Parere sulVuso della cioccolata. Firenze, 1728. - D. Concina : Memorie sull’uso della cioccolata in tempo di, digiuno. Venezia, 1748. - G. B. Anfossi : Uso e abuso della Cioccolata. Venezia. 2 Parma : stamperia reale, di pagg. 38, in 8», 1781.