M. LONGHENA - L. F. MARSILI GEOGRAFO 209 un catalogo di circa 500 piante che si incontrano lungo il Danubio o nel resto dell'Ungheria. Certo in quest’opera c’è della sproporzione: alcune parti sono troppo ampie, altre sono più brevi di quel che dovrebbero essere: l’archeologia e la fauna hanno una posizione quasi di preminenza, ed i minerali sono pure troppo ampiamente trattati; invece il clima è relegato in un angolo del sesto volume e la geografia e la storia sono condensate nelle poche pagine del 1° volume. Ha cercato di accumular troppo materiale, non ha distinto ciò che era essenziale da quello che si poteva abbandonare senza rimpianto, e, venendo meno ad un principio con costanza sempre seguito, ha riempito sei grossi volumi, mentre 4 erano bastanti, se si condensava tutto il materiale di illustrazione ed iconografico. c) I laghi. Ed eccoci alla monografia limnologica, la quale per essere stata scritta nel 1725 è quella che meglio delle altre sa rendere la maturità piena del pensiero marsiliano e darci un’idea del suo metodo portato quasi alla perfezione. E tale monografia è rimasta fino a qui inedita, e solo ora per le cure della commissione marsiliana vede la luce. In due parti si divide « la dissertazione » ; la prima — ed in questo suo metodo il Marsili non ha nulla da invidiare ad un trattatista moderno — considera il lago come individuo geografico, indipendentemente dalla vita vegetale ed animale che sulle sue rive e dentro le sue acque si muove o verdeggia: la seconda parte esamina appunto questa vita multiforme vegetale ed animale. Ogni parte è suddivisa in capitoli. Il primo cerca di dare a chi legge una sicura idea della posizione, della forma e delle proporzioni del lago; ed in questo suo tentativo è felice il Marsili, perchè sa bene incastonare questo verde smeraldo di acqua fra i monti grigi e verdi che precedono le grandi Alpi. Anche la figura ha saputo rendere : « a foggia di liuto con principio fra 15