A. SORBELLI - LA STAMPERIA DI L. F. MARSILI 499 era ricca di caratteri esotici, sopratutto orientali, dei quali difettavano allora le altre tipografie bolognesi, e, può dirsi, mancavano le italiane in genere, fatta eccezione della pontificia di Propaganda fide. Ora nell’anno 1728 si presentò al generale Marsili una singolare fortuna, quella di venire in possesso di molti caratteri e punzoni e matrici per alfabeti orientali assai rari, e precisamente quelli stessi che il granduca Cosimo di Toscana aveva donati a Clemente XI. Morto il detto pontefice, tutta questa preziosa suppellettile passò nelle mani del cardinale Alessandro Albani nipote del papa, delle cose di cultura amantissimo, e dal cardinale passarono quindi al generale Marsili. Il Marsili pensò tosto che questa rara suppellettile avrebbe assai giovato alla sua Stamperia, o meglio alla stamperia da lui donata all’Ordine domenicano per la Casa di Bologna, e perciò non pose tempo in mezzo e volle, con altro pubblico atto dello stesso notaio Pedretti, donarla ai frati di S. Domenico. L’atto ha la data del 26 giugno 1728 e merita di essere riferito integralmente, sopratutto per conoscere qual pregio e dovizia aveva la collezione di caratteri di cui la Stamperia bolognese andava ora arrichendosi. « Restava sommamente a cuore di Sua Eccellenza infrascritta Signor Conte Luigi Ferdinado Generale Marsiglj, anco in sequela delle stipolate Donazioni per esso fatte della Stamperia detta Bolognese, e suoi Capitali, per Rogiti di me Notaro infrascritto, a comodo dell’insigne Ordine Domenicano, e di questo celebre Convento di Bologna; li medesimi capitali aumentare, acciò sempre più perfetta si rendesse la fondazione della medesima Stamperia fatta da Sua Eccellenza suddetta, d’indi ceduta, e come sopra donata. Che però non tralasciando alcuna diligenza, massime per ritrovare caratteri corrispondenti agli idioma, e stile di Nazioni straniere, ha finalmente ottenuto dalla somma beneficenza dell’Eminentissimo, e Reveredissimo Signor Cardinale Alessandro Albani Nipote degnissimo della Santa Memoria di Clemente XI (sotto la di cui protezione, e al di cui sommo merito fondò, e dedicò pure l’Eccellenza Sua Signor Generale