E. BORTOLOTTI - LA FONDAZIONE DELI/ ISTITUTO ECC. 411 sofistici argomenti, più per far spiccare l’esperienza di argomentare, che la dottrina dimostrativa per erudire gli scolari. Questa maniera deve avere la sua conservazione per un puro decoro delle cattedre, senza però che le SS. VY. Ill.me negligano di sentire il mio riverente consiglio fondato su quello ho veduto praticare nelle Università ultramontane, e che col racconto d’esse giudicheranno non essere che d’un sommo utile. Per tutto l’inverno, almeno, si sogliono praticare corsi d’anatomia privata, nei quali i professori fanno l’iutiera ostensione di tutte le parti componenti il corpo umano. Molti sono quelli, che lo fanno per debito prescrittoli dalle Leggi dell’Università, e molti per erudire se stessi e gli altri che gli intendono. Sono pure continuate le sezioni particolari delle parti, fra continuati esperimenti, comprovanti l’estensione delle diverse strutture ed usi di esse. Tutto questo 111.mi Signori, manca in questa Università, non potendo supplire per un intero anno quel strepitoso e frettoloso corso d’anatomia d’otto o dieci giorni, dove la gioventù non vede, tutto che ha bisogno la qualità di scolaro. Sarebbe necessario di costituire almeno tre corsi d’Anatomia in un inverno, per la mentovata ostensione delle parti componenti il corpo umano. Una quarta per uso de,’ chirurghi, come si pratica nella famosa Università di Montpelier, facendosi sopra d’un cadavere, nel pubblico teatro anatomico, insegnare ai giovani chirurghi tutte le manuali operazioni chirurgiche, esercizio che dà li primi erudimenti alla mano di quelli. Qui si fa una gran pompa di aver letto qualche libro di autore Ultramontano, che ha scritto col fondamento dell’osservazione ed esperimenti; si raccontano su di lui massime, se gli fanno metafisiche opposizioni, giacché non s’affatticano a farne delle fisiche con osservazioni in contrario, ed alla fine, fra un unione di cose dette da gli altri, e non mai riscontrate con gli effettivi tagli ed esperimenti, si giudica degli altri senza prima conoscere se stessi, nè avere fondamento da stabilire un sodo sistema da se stesso nuovo e uniforme a quello degli altri. Marcello Malpighi, di gloriosa memoria, e venerato da tutte le nazioni ultramontane, diede esempio come si doveva osser-