136 MEMORIE INTORNO A L. P. RIARSILI fatore, e il Papa così terrorizzato da pensare a ritirarsi ad Avignone, cosa ridicola essendovi la flotta anglo-olandese nel Tirreno! Era invece anche questa una proposta francese, e chiaramente il rappresentare il Papa come gravemente maltrattato era un piccolo compenso al dispetto di veder svanire la speranza di cagionare all’imperatore un serio imbarazzo coll’acuirsi del con. flitto col Papa. 1 D’altra parte, anche astraendo dai dati precisi del trattato, se si riflette che il Daun non avea che 9000 uomini, di cui una discreta parte era immobilizzata nel blocco di Forte Urbano e Ferrara, e gli si opponevano truppe molto più numerose, anche se scadenti, passi difficili, la campagna ostile, appare subito che quei 5000 Austriaci, che erano ancora di là d’Appennino, poco aiutati dalle scarse e malconcie truppe di Napoli, non potevano rappresentare affatto Annibaie alle porte di Roma! 2 Non vi fu pascere di vane speranze e menare per le lunghe. Sicché da quanto si è detto sopra V. M. I. con l’augusta Sua saviezza giudicherà Ella stessa che non vi è pi(l da perdere un momento, per aggiustare senza indugio mediante una tractat la questione papale, ovvero per sbrigare la cosa e indurre alla raison colla forza delle armi. Campagne del Prjn cipe Eugenio, X, 388, 27 dicembre. Altri ricordi di questa pressione alleata si trovano in quasi tutte le lettere del Principe di questi mesi, come nel Lamberty, op. cit., V. 1 L’opera di aiuto della Francia si era ridotta alle chiacchiere del Tessè sulla Lega italiana, che logicamente compromettevano il Papa agli occhi dell’imperatore. Il Tessè cercò di opporsi alla pace con pressioni e lettere insolenti al Papa (riprodotte in Lambekty, op. cit., V, 245) e ricordate con ammirazione dal Saint Simon. Ad es. il 14 dicembre osserva al Papa che se la forza decide in materia di religione (?!) sarebbe lecito divenir Turchi, quando questa potenza entrasse vittoriosa in Italia: e, il 12 gennaio, afferma che la Chiesa cattolica non è più a Roma « tant que Rome est dans l’Esclavage: le Souverain Pontife n’y peut plus ètre pour nous ». Lo stesso Tessè si diede l’aria di dare consigli al Marsili sull’arresto dell’avanzata nemica in lettere del 10 novembre e 22 dicembre. Mss. Morsili, LXXII, 200, 294. 2 «Ma poiché tutte insieme le truppe imperiali entrate nello Stato della Chiesa non superavano i 5000 f. e 4000 cav., ne veniva di conseguenza a motivo del blocco di Ferrara e Forte Urbano, che ì>en poca forza rimaneva per l’avanzata». Campagne cit., X, 201.