E. BORTOLOTTI - LA FONDAZIONE DELL’ ISTITUTO ECO. 447‘ nella mia lontananza, benché si fabbricasse, tutto per il resto della disposizione dell’Instituto in disordine; e col peso della mia stessa conscienza di non commettere questi nuovi rilevanti Capitali al mal uso dei vecchi; anzi riflettendo all’ora prossima di andare davanti di Dio, di avere ricorso al mio Sovrano, Padrone dell’Instituto, se, con l’esperienza di 14 anni non fosse meglio di alienare tutti li fondi dell’Instituto, e convertirli a sollievo di tanti debiti della Città, nonché di pensare all’esito di questi nuovi per impiegarne il ritratto nelle note cause pie. E, per essere sicuro, in questa mia agitazione della Conscienza, non ho possuto avere più sicuro ricorso che a quello del mio Principe, che ha la qualità di Vicario di Dio in Terra, perchè pensi egli al modo di meglio assicurare li Capitali, li fondi e l’uso d’essi per promuovere le scienze a gloria di Dio e del di Lui principato, o, ciò non potendo essere, per li peccati della mia Patria, che almeno tutto vada a beneficio del Popolo per altra strada; mentre per la parte che a me tocca,, tutto sottometto ai sovrani voleri di Sua Santità Motivi delle Doglianze di Luigi Ferdinando Marsigli. Base della fondazione è l’Instromento fra il Senato e me, e questo già fu spedito ni Signor Biagio Antonio Ferrari sotto li 22 Giugno 1725. L’altro dovrebbe essere quello del Breve Pontificio confirmatorio della fondazione, che io supplicai da Nostro Signore, essendolo a servire nella di lui villeggiatura di Castel Gandolfo,. e copia di quella supplica, che allora gli diedi, è annessa a questa Informazione, che chiaramente esprime la necessità che vi era che questo Instituto, per il governo e buon ordine da farsi dal Senato, dovesse, come hanno tutte le altre cose della Città, avere la dependenza dal Legato; e maggiore mi crebbe la necessità di procurarsi ciò, in quanto che vedevo le manipolazioni che si facevano perchè li Legati non avessero nel l’Instituto una minima ingerenza.....