Capo VI.	75
Me?<e, come iti quel punto testamentario * non s ingerissero il Diac. e Sudd. Era , secondo il Ca-roldo , Monovasia una città non lungi da Sette Torti , ed è senza controversia quella stessa , che si riconosce sotto nome di Monembasia , o Èpidattrus Limera, oggidì chiamata Malvasia, nel Peloponneso o Morea al seno Argolico, nobile pel suo vino oggidì pure chiamato Malvasia , e che facendo il capo principale di quelle botteghe , che vendono liquori , comunicò loro il proprio nome di Malvasia .
   527) E’ registrato nei Monumenti MSS. del fu Piovati di S. Toma, che il Testamento del nostro Cetto esiste nel Cod. 454, fatto nell’ anno 1467-Quanto poi egli sopravvivesse, noi noi sappiamo.
   528 ) Il più antico Inventario delle robe della nostra Chiesa , che noi conserviamo , trovasi nel tomo I, pag. 149. Egli fu fatto del 1459 dal Pio-van Giovanni Cetto o Gezo, coll’intervento diP-Cristoforo de Flore, e di P. Andrea Barono beneficiati in nostra Chiesa , e di due Procuratori di Cbsa. Non so , che prima di quell’ anno trovimi due Procuratori j mentre nei secoli antecedenti uno solamente s’incontra. Alcuni altri Preti di S. Cassiano , i quali si leggono qua e là commemorati, affin di conservarne la loro memoria , noi qui al solito li soggiugnerano.
   529)	Nel 1445 *5 Marzo: Retulit presby ter Do-minicus nuncius Curisi , affixisse edittum presbyteri Leonardi in S. Cassiano. E a dì 27 Ottobre: D.Vi-ìcariiis sententiavit presbyterum Leohardum S. Cassia-mi prasentem & confitentem, se babuìsse unam Bur-Isam a Corporali a V. Jacobo Turello S. Angeli, ad
dan-