3z Libro Terzo. chìa fosse la Cappella di S. Teodoro , oggi detta .volgarmente di S. Isidoro ; non solo perchè quello fu il primo Protettore della Nazione , ma perchè eziandio nel testamento, del Doge Pietro Orseolo II, in data 1006, mense jannuario Ind. IF 3 appresso il Carli delle Mon. I, 399, si legge: Hanc vera ebartam scribere preccepì Johanni presbitero TS[_o-taria nojìro & Ficario Ecclesia D. Tbeodori marty-ris. E sembrami, che questo Vicario sia quel Johannes presbyter locato dal Corn. XVIII, 335, tra’ Primicerj all’anno 982 , e che nel 982, 20 Der cembre, rogò lo stromento con cui il D. Tribun Memmo. donò al Mauroceno l’Isola di S. Giorgio, dal Trevisano detta Memmia e da altri dei Cipressi. Vedi il Corn. Fili, 205. X, 179. Successivamente poi fu assegnata per Chiesa della parrocchia quella Cappella ov’ è il Battisteria, di cui scrive un vecchio Cronista nel 1452. Il Doge volle che le parrocdhiali funzioni si facessero Isella Gie.xia dei poveri dove xe el batesimo nella Giexm dìMis-si?r S. Marco. A dì 17Settembre, essendo già stato ordinato sacerdote il Bembo, comparve alla presenza del Doge, e n’ ebbe l’investitura . Osserva il Sandi I, 362, che la disciplina qui esposta durò sino verso la metà dei Se,c. XV, cioè fino all' estinzione del Patriarcato Gradense . Passò successivamente il Bembo nel 1401 al Vescovato di Castello . 456) L’anno 1393, 17 Maggio, secondo l’immemorabile consuetudine, che quando i Cappellani del Doge erano ridotti al numero di ventisei tutti allora invejliuntur , seu admittmtnr ad partem in-tegrm & vocem in Capitulo -, essendo ridotti al so-