CAPO VI1L	HO
 dal Secolo VI specialiter si applicava la Messa ;
    453) Antichissime sono tra noi eziandio le Man-sionarie quotidiane . Bartolomeo Querini Vescovo <li Castello nel suo testamento che fece ftel 1290 scrive, che in Vita sua Ordinavimus cttm Capitttlo noflro, qttod sex Mansionarii continue sint, & qui-iibet ipsorum omni die teneantur ììnam Missam celebrare . Vuole forse indicarci coll ’imam Missam, he fin da quel tempo era in corso il dire più lesse al giorno.
 '*• 454) Queste Mansionarie cótidiane , ed altre ancora non cótidiane, s’istituivano non tanto per
 lo	stipendio della Messa, quanto perchè i Mansionari assistessero all’ Offizio divino nelle Chiese diurno e notturno . Quindi spessissime fiate insti-ttiendosi cotali Sacerdozi si legge, Se tojà un prede non titulado jn detta Chiesa , e vuoisi che gli intervenga agli Offizj divini, del che altrove ¡tornerà discorso. Lo stesso sopraccitato Querini elli suoi sei Mansionari così ordina ; Teneantur continue interesse ipsis divinis officiis notturni s & diurnis , nec aliud commodum habeant in ditta Ec-lesia . Ibid. Cioè come' i Testatori non volevano che i suoi Mansionari fossero degli incardinati, coli egli non volle, che fossero Canonici , o avessero prebenda alcuna nella Chiesa di Castello. Il fine di tutti era lo stesso, cioè perchè più ministri servissero al Coro . Così pure Francesco Corner nel suoTestamento 1420, 28 Agosto, Indift.XIH, ì dice : Lasso cbel sia comprado tanti Impreflidi 0 ca-! se cbel renda ducati 80 all’ anno, & questo voglio I che sia dadi a do prevedi che debia officiar in Li
I	Chiesa di S• Samuel , era egli de confinio S. Sa-
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