Capo VI. 171 nico Mauroceno, che si soscrisse Tlebanus S. Bar-tbolomxi, egli stesso nel nyi si scrive Vicaxim S. Bartbolomai ; eppur quella Chiesa non fu unita alla mensa Gradense se non nel 1326 da Giovanni XXII. In una sentenza di Stefano Natale Vescovo i Torcello nel 1248 si legger HomobonusVicarili* '. Stcphani, qui dicitur Tlebanus, ed egli stesso |i soscrìve Tlebanus . Nel 1196 Airone Vescovo di Torcello scrive TUbano S. Salvatoris, Vicaria seu Rettori suoque Capitalo, nec non Tlebano, Vicario seu Rettori S~ Martini & ipsius Capitalo. A questi si possono aggiugrtere i luoghi da noi portati di sopra, e simili nel Corner XVII, 52. XVI, 91 > 93 > 1°4 , iìi 367) Solo qui si osservi ciò che abbiamo altrove innuito . Nel Corn. 777, 310, l’anno 1080 in una Carta si legge , Tetrus presbyter Tbeupolo & Vi-tarius S. Maria Formosa : 1’ atto poi fu rogato Ter Tribunum clericum Calvum & Ecclesia S. Simeonis plebanum. Debbe qui confessare il Coletti, o che 1 vocaboli di Vicario e Piovano sono sinonimi indifferenti , o che se furono detti Tlebani i prefetti delle Chiese Battesimali e Matrici, S. Simone |o fu egualmente che S. Maria Formosa nello stesso tempo. Che più ? Alla pag. 8 il medesimo Coletti osserva, che in uno Stromento del 1161 Andrea Rettor di S. Samuele chiama se stesso Vicaria nel corpo dell Atto, ma nella soscrizione si dice Tle-bano . Così in una quietanza del 1x58 Giovanni Ursiuolo si scrive Vicario di S. Moisè , che poi nel 1164 si dice Tievano , e di nuovo Vicario I nello stesso anno 1164. Il Coletti persuaso che nel I 1160 tutte le Chiese avessero acquistato il Fonte bat-