C A F 0 III. J iione quarto del Conc. Ticirlense, che all'anno 8*s appartiene, in cui dei ricchi si legge ; Juxta dc~ mos suas Basilicas babent. Passò questa pratica .ancora tra noi > anzi 1’ uso stesso e costume d’appellare Basiliche tutte le Chiese purché fossero alquanto grandi ; quindi noi troviamo v. gr. Basilica S. Severi, Corn. XI, 43, 13*8: e può vedersi il du Cange. 304) Sebbene la costumanza di edificar Chiese di legname siasi veduta ancora nella mezzana età in guisa, che alcuni seri 'ono, che S. Marco stesso nei suoi primordj e’a di legno j tuttavia da quando crebbero gli abitanti, crebbe in un col numero delle Chiese la loro ampiezza, e l’uso di fabbricarle per la maggior parte di pietra, sebbene ancora i tetti fossero coperti di strame e paglia, come tra le altre sappiamo di S. Salvatore dalla Cronaca stessa di quel Monastero pag. 78 , ove si legge : MCCCLXV, de mense septembri; y ottobris, novembris > & decembris , pr¿nominatiti prior, Francesco de Grazia, ferii ellevare chuvant 'ecclesia prout apparet, & cooperile eam cuppis r cum primum cssct coopertet palei* • 105) Nè tuttavia le Chiese erano generalmente fra noi per anco destinate ad altro uso, che per farvi l’Orazioni, e udirvi le Messe. Ricaviamo ciò dalle notizie, che ancora ex restano, di alcune. E senza parlare di S. Giacomo in Rialto, sappiamo (n. 101) che picciola Chiesa di tavole eravi prima ove fu edificato S. Raffaele. Sappiamo altresì dagli antichi Scrittori, che ai Frati di S. Domenego fu dato un terren 'vacuo, con una Chiestila, di S. Daniel in Contrà de S. Maria For- A 3 mosa,