344 Libro Secondo. Imperiali auftoritate 'ìsfotarius Curie Castellane . il. Dissidi) per ì Cittadini morti fuori. ¿2C{) I nostri Maggiori pagavano le Decime funebri eziandìo quando uno lasciati àomiciliìs vel babitationibus solitis, seu antiquis , aut suorum ma~ jorurn, rneando aut peregrinando vel alias evagando per mundum, extra di Barn civitatem & Diace-ses, moriva. In tanta ubertà di commercio questi avvenimenti non dovevano essere rari: ma non mancarono eziandio i litigi per il dritto di riscuoterle . Sebbene insegni Van Espen, che Decima pa~ rothìalìum Ecclesiarum nec de jure Communi, nec de consuetudine ad Episcopos spe£lant, IV, 288, pure i Vescovi nostri di queste, delle quali parliamo , professavano, che de jure in ordinatione & dispositione totali Episcopi consistere dignoscmtur . ) Capitolo di Castello tuttavia o per consuetudine * per altro principio, riscuoteva la metà di corali Decime. Ma non passarono mica tranquille le cose coll’ altre Parrocchie ; anzi come abbiamo dal {privilegio di Angelo Delfino pubblicato nell’Ughel-i V, 1277, sopra ciò multa questiones sunt orta per tempora retroaQa. Cercò il Capitolo Castellano di stabilire questo suo dritto, e ne supplicò istantemente l’anzidetto Angelo Dolfino . Egli dunque volendo condescendere a quelle istanze, il dì 25 Agosto 1332, Indiz. 15, convocò nell’Anticamera del suo Palazzo i Canonici residenti e non residenti che si trovavano nella Città. Convennero Pietro Baccari Primicerio : Nicolò de F^bris : Francesco Michiel ; Bertucci Querini ; Bertucci Nani,